Una lunga bandiera granata, che avvolge tutta la città e tiene unito il suo grande cuore. Questa è l’immagine che ho nella mia testa se penso ai cento anni della Salernitana, alla festa per il primo secolo della società. In tanti anni la città ha vissuto momenti drammatici e giorni felici. Sempre la sua gente è rimasta attaccata a un simbolo: la sua squadra di calcio, che è parte del suo cuore e della sua passione. E’ un patrimonio che dobbiamo curare come un grande tesoro. In tempi non tanto lontani abbiamo conosciuto la mortificazione di dover ricominciare dal fondo. Abbiamo sofferto anche nelle ultime settimane, adesso siamo fuori dalle ansie. Ma ora è tempo di costruire e ancora una volta di restare uniti intorno alla bandiera. Abbiamo una base di solidità, in tempi in cui ciò non è scontato come ben sanno a Palermo o a Foggia. E’ giusto pretendere uno sforzo importante alla società per il prossimo campionato. Ed è giusto che ognuno faccia la propria parte in spirito di unità e smussando i motivi di scontro. Così come la politica deve fare la politica nell’interesse di tutta la nostra comunità senza alimentare divisioni. Lasciamo il calcio a chi di calcio si deve occupare e alla sana passione dei nostri tifosi. A tutti mi permetto di chiedere con umiltà un gesto di serenità e di coesione.